Bell’essere oltre le generazioni: intervista a Mery, Alessandra e Federico
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Per la seconda intervista di Nera Business, abbiamo chiacchierato con Mery e i suoi figli Alessandra e Federico, i tre titolari “fondamenta” di “Bell’Essere Estetica Parrucchieri”.
Possiamo dire che, più che un’intervista, qui di seguito ce ne sono ben tre. Sarebbe stato impossibile (e sbagliato!) fondere le loro parole, le loro visioni, le loro idee… Dato che la loro forza sta proprio qui, nell’avere ognuno un proprio modo di vedere le cose e di riuscire ad unire tutti i diversi punti di vista per creare qualcosa di armonioso, di familiare, qualcosa di più grande.
Nella nostra chiacchierata, abbiamo parlato dei più di 40 anni d’esperienza di Mery, i quali hanno portato alla nascita di Bell’Essere Estetica Parrucchieri insieme ad Alessandra, dell’arrivo di Federico, delle differenze fra due generazioni, dell’essere una donna, mamma e lavoratrice a tempo pieno, di sogni avverati e da avverare.
Vi auguriamo una buona lettura, con la speranza che possano essere per tutti fonte d’ispirazione e di coraggio per poter creare qualcosa di bello, raffinato, semplice e pratico, aggettivi perfetti per descrivere ciò che è Bell’Essere Estetica Parrucchieri.
La storia di bell’essere estetica parrucchieri
Mery: Ho iniziato quando ero giovane, avevo 21 anni. Sono partita con il “Salone Mery”, passando per “Forbici d’Oro” e poi il grande passo: “Parrucchiera Mery”, di cui possedevamo anche l’immobile, situazione a cui avevo sempre ambito.
Dopo alcuni anni, Alessandra, a seguito di un’esperienza come estetista altrove, è entrata a far parte del salone. All’inizio svolgeva soltanto alcune mansioni, poi è nata una nuova esigenza: fare qualcosa insieme, io come parrucchiera e lei come estetista. Il negozio era piccolino, ma con la possibilità di ampliare… Purtroppo, però, a causa di alcuni problemi, non abbiamo avuto la possibilità di mettere in atto i progetti già pronti. Per questo abbiamo cercato un altro locale, nel quale poi abbiamo realizzato il nostro progetto e in cui siamo ormai da circa sette anni.
In seguito, anche Federico si è specializzato ed ha iniziato a lavorare nel negozio, portando con sé il mondo della barba. Infatti, terminati ufficialmente gli studi, abbiamo creato nel salone un vero e proprio “Corner Barber”.
La scelta del nome
Alessandra: In realtà, avevamo pensato ad un altro nome, ma ad un corso di trucco la formatrice ha concluso il suo intervento con il termine “Bell’Essere” e mi ha subito colpita molto. Appena tornata a casa, non ho potuto far altro che dire a mia madre di aver trovato il nome del nostro salone. Volevamo una parola che inglobasse tutto, sia il mondo dell’hairstyle, che il mondo dell’estetica, delle barbe, ma soprattutto il concetto di bell’essere dell’anima. Parole legate alla bellezza in tutte le sue sfaccettature.
Cosa trasmette bell’essere e perchè la storia continua
Mery: Bellezza e armonia, è questo che trasmette il nostro salone.
Alessandra: Un luogo bello sotto tanti aspetti. In passato, ho lavorato in bei posti, ma qui c’è la mia famiglia, la mia seconda casa… Anzi, forse è la prima.
Federico: La nostra storia continua per i numerosi servizi che possiamo offrire ai clienti, dato che abbiamo un “menù” molto ampio. Senza dimenticare, però, l’ambiente confortevole e la nostra accoglienza, unica in tutto e per tutto poiché siamo una famiglia.
Gli obiettivi posti e raggiunti
Mery: In realtà, ho raggiunto ciò che mi ero prefissata. Come prima cosa, ovviamente, l’aver aperto un negozio tutto mio, in secondo luogo, avere dei collaboratori. All’inizio, ero convinta di poter far tutto da sola.
Alessandra: …e non era possibile. Uno dei miei obiettivi più importanti, ad esempio, era avere Federico con noi. Alla fine, ci sono riuscita.
Come sarà il salone tra 10 anni
Federico: Per me è difficilissimo vedermi fra 10 anni, dato che vivo alla giornata.
Mery: Sicuramente portare avanti il lavoro con i miei figli con la stessa armonia di oggi. Inoltre, vorrei ampliare la clientela.
Alessandra: Io sono una sognatrice… Mi vedo alle Maldive a lavorare nel mio nuovo salone!
L’impronta delle esperienze lavorative
Avete avuto altre esperienze lavorative? Se sì, quali?
Mery: Sì, ho fatto altri lavoretti, ma credo che ognuno di noi abbia una sua strada segnata che prima o poi incrocia. Non avrei mai pensato di avere un negozio tutto mio un giorno, né che loro avrebbero lavorato insieme a me. Se qualcuno, 10 anni fa, mi avesse detto che i miei figli avrebbero lavorato qui non ci avrei mai creduto.
Alessandra: Sì, ho lavorato in un bar e in un altro salone. In modo particolare, ho notato la differenza tra essere titolare e dipendente. È un’altra vita. Da titolare, ho responsabilità completamente diverse. In ogni caso, tutto dipende da come prendi le cose e da quanto impegno ci metti: puoi anche essere un dipendente, ma sentirti responsabile quanto un titolare.
Le difficoltà del lavorare con la propria famiglia
Mery: Sì, ci sono difficoltà, ma sono le stesse che ci portano avanti. Ad esempio, crea problemi anche soltanto organizzare il piano delle ferie. Perché a volte, ammetto, detterei legge, ma so bene che è fondamentale ascoltare tutti e incontrarsi a metà strada. Per anni, ho lavorato da sola: è proprio questa la mia difficoltà.
Federico: Siamo in tre, nel bene e nel male abbiamo lo stesso peso nelle decisioni. Se pensi di essere da solo, non sei sulla strada giusta. Non sempre è facile trovare un punto di incontro, ma alla fine la spuntiamo sempre!
L’ostacolo del covid-19
Avete mai avuto la tentazione di dire “Basta!”? Come state dopo quest’anno così difficile?
Alessandra: Ogni giorno, da un anno a questa parte. Sono destabilizzata, perché per me un’azienda deve essere organizzata perfettamente sotto ogni aspetto. In questa situazione, invece, mantenere un’organizzazione è quasi impossibile, come anche soddisfare i clienti senza alzare troppo i prezzi. Non voglio farmi abbattere, perché a differenza di altre realtà noi possiamo lavorare, ma non è facile con le lamentele dei clienti, delle dipendenti e le nostre. Questo è un carico importante di preoccupazione e di gestione, ma in qualche modo ne verremo fuori.
Mery: In 45 anni di lavoro, ho capito che l’unica costante nella vita sono proprio le difficoltà. Ad esempio, quando sono nati Alessandra e Federico ho dovuto chiudere per un periodo e sono andate via tutte le ragazze, ma bisogna tener duro e avere forza. Il lavoro e la famiglia sono legati indissolubilmente, perché se lavori porti avanti la famiglia: se ti fermi alla prima difficoltà non ce la fai. Il Covid è una delle prove della vita. Ci sono realtà che stanno chiudendo o che hanno chiuso, ma fortunatamente noi ci siamo, le entrate non sono come vorremmo, ma già stare in piedi è tanto e bisogna apprezzarlo.
Due generazioni a confronto: com’è il passaggio madre-figli?
Alessandra: Non è facile, facciamo parte di due generazioni diverse, abbiamo modi di pensare e di lavorare diversi. A differenza mia e di Federica, Mery ha più di 40 anni di esperienza e ha vissuto i bellissimi anni ’90. Non c’è proprio un abisso, ma sono cose difficili da incastrare insieme. Una volta cedo io, una volta Mery, una volta Federico, così cerchiamo di arrotondare i pezzi del puzzle un po’ tutti.
Federico: In realtà, io non vedo troppa distanza. Anzi, vedo da parte di Mery un continuo adattarsi alla situazione che ha di fronte. Sicuramente, ricorda il suo percorso, ma la sua è un’impostazione moderna e che rispecchia il momento. D’altronde, se vuoi lavorare e vivere devi evolverti. Ognuno ha i suoi metodi, non attribuirei queste discrepanze alle diverse generazioni.
Mery: Volente o nolente, hai bisogno di evolverti, cambiare, cercando di mantenere il tuo essere. Molte colleghe della mia età e generazione si sono ritirate.
Le differenze con gli anni ’90
Mery: Ad essere cambiate sono le persone. Ora hanno più esigenze, hanno bisogno di più attenzioni, sia dal punto di vista professionale, che tecnico. Cercano precisione, perfezione, un qualcosa in più. In generale, sono più attente a quanto e come le ascolti e comprendi.
La scelta della professione
Alessandra: Io ho sempre desiderato fare questo lavoro!
Federico: Io mi sono avvicinato a questo mondo quando ancora frequentavo l’università agraria. Scegliendo di seguire qualche corso, mi sono appassionato e ho deciso di portare avanti entrambi i rami.
Mery: La mia è stata un’esigenza, oltre che una scelta. Nella nostra famiglia, abbiamo cambiato i “ruoli”, dato che mio marito è casalingo ed ha cresciuto lui i figli. Non li ho sempre avuti vicini da piccoli, li ho ora da grandi.
Quello che hai detto è davvero particolare. È davvero raro che sia la donna/mamma a lavorare e l’uomo/papà a fare il casalingo!
Mery: Per me e mio marito, è stata una scelta ponderata tutt’altro che facile, soprattutto 30/40 anni fa. Per il resto della nostra famiglia è stato uno sconvolgimento. Alla fine, però, i fatti parlano!
Ti è mai capitato che qualcuno ti dicesse “Dovresti rimanere a casa”?
Mery: No, in realtà si rivolgevano soprattutto a mio marito, dato che doveva anche fare le veci della “mamma” e della “donna di casa” e a quel tempo sembrava una follia!
Consigli per gli imprenditori di domani
Federico: Metterci il giusto impegno.
Mery: Avere un metodo e delle regole.
Alessandra: Avere passione, voglia, ambizione e perseveranza.