Home » Selezione del personale: 3 caratteristiche del candidato ideale

Una delle fasi più delicate di un’azienda è la selezione del personale. Scegliere quelli che saranno i propri colleghi, i propri dipendenti e l’area manager non è cosa semplice.

La selezione del personale è un campo molto ampio, che prevede vari step e qui desideriamo riflettere insieme a te su quelle che, secondo la Nera Business, sono le peculiarità, gli elementi e le caratteristiche del candidato ideale.

Se chiedi a vari responsabili della ricerca del personale, in inglese recruiters, quali siano le caratteristiche che si cercano in un candidato, ognuno di loro ti risponderà in modo diverso a seconda dell’azienda per cui lavora e a seconda del ruolo che la persona andrà a ricoprire in futuro.

In alcuni lavori, ad esempio, è richiesta maggiore creatività, in altri più concretezza e in altri ancora tutt’altre abilità.
Queste sono tutte le caratteristiche variabili, che cambiano a seconda della tipologia di attività che si andrà a svolgere.

Vogliamo, però, analizzare quelle che per noi sono le 3 caratteristiche invariabili del candidato ideale, cioè quelle caratteristiche di base e indispensabili a prescindere dal lavoro che svolgerà.

Le caratteristiche invariabili del candidato ideale

Stabilità emotiva

Il candidato ideale deve avere stabilità emotiva, cioè riuscire a gestire, a livello mentale, ogni tipo di situazione ed emozione. Quando le situazioni e le emozioni sono negative non è facile ricaricare la propria energia interiore e ristabilire quell’equilibrio essenziale per affrontare ogni dinamica.

Le critiche, le pressioni, le scadenze, le responsabilità, i problemi, le incomprensioni sono solo alcune delle situazioni che possono squilibrare le nostre giornate, come la paura la rabbia, la tristezza, il risentimento, l’afflizione sono solo una parte delle emozioni negative che cambiano il nostro stato mentale.

Questi sono eventi e sensazioni che tolgono energiadepotenziano, che limitano le azioni e il fare. Essere stabili, emotivamente parlando, significa avere la capacità di ricaricare quelle energie che vengono tolte per le ragioni sopra indicate, senza che le performance ne risentano a lungo ed eccessivamente.

La stabilità emotiva sta proprio in questo, cioè saper prendere ogni tipologia di situazione ed emozione nel modo adeguato, senza farsi depotenziare e trasformando le emozioni negative in emozioni positive, così da affrontare anche le dinamiche più difficili con entusiasmo, logicità, allegria.

Autodisciplina e alti standard qualitativi

Il candidato ideale deve possedere autodisciplina alti standard qualitativi, cioè deve puntare sempre all’eccellenza.

Puoi essere un imprenditore o un’imprenditrice, un parrucchiere o una parrucchiera, un addetto o un’addetta delle pulizie, un cassiere o una cassiera, un politico o una politica, qualsiasi ruolo ricopri in azienda e nella tua vita, la mentalità vincente è, in ogni caso, la mentalità rivolta all’eccellenza.

Non esistono lavori di “seria A “ e lavori di “serie B”, non ci sono lavori, quindi, più importanti di altri o meno importanti di altri: ogni mestiere è di estrema importanza e ogni lavoratore deve ricoprire il proprio ruolo con grande dedizione puntando ad alti standard qualitativi e, quindi, all’eccellenza.

Per poter avere alti standard qualitativi è necessario essere meticolosi, dare importanza all’organizzazione e ai dettaglifocalizzare i propri obiettivi ricordando sempre che ogni risultato raggiunto non è mai l’ultimo.

Quindi l’autodisciplina è proprio la capacità di porsi delle regole e di seguirle.
Essere autodisciplinato o autodisciplinata significa agire e rimanere motivati a prescindere dal proprio stato psicofisico. Non è sufficiente porsi delle regole se poi non vengono seguite. L’autodisciplina si nasconde proprio qui.

Proprio questo atteggiamento perseverante e questo forte senso del dovere portano ad alti standard qualitativi, cioè alla perfezione.

Un candidato che si accontenta non è il candidato giusto; se prendi con te una persona che si accontenta anche tu ti stai accontentando.

Inoltre, ricorda, lo dicono anche artisti e cantanti, “Chi si accontenta gode così così”!

Buone doti relazionali

Il candidato ideale deve avere buone doti relazionali, cioè deve avere la capacità di comprendere e confrontarsi al meglio con gli altri, sia dal punto di vista dell’ascolto che dal punto di vista comunicativo.

Se fino ad ora abbiamo trattato dinamiche relative al candidato preso come singolo, è necessario anche analizzare il candidato in relazione con gli altri individui.

Qualsiasi sia il suo ruolo, quindi al pubblico, che presupponga dinamiche di gruppo, che preveda la condivisione degli spazi, in solitaria, vuoi o non vuoi, dovrà rapportarsi con superiori, collaboratori, colleghi, fornitori, clienti, con persone di ogni tipo.

Avere un candidato con buone doti relazionali significa avere con sé una persona prettamente gradevole e comprensiva, che sa cercare e trovare il lato positivo negli altri, che non è estremamente critica e selettiva, che sa ascoltare e comunicare nel modo giusto con gli altri.

Se pecca nelle doti relazionali rischia di dare al pubblico un’immagine negativa dell’azienda oppure può dare vita a squilibri interni, o, comunque, può rendere difficoltosa qualsiasi comunicazione con quella persona.

La selezione e il reclutamento del personale sono momenti chiave per la tua azienda e per questo non devono mai essere affrontati con superficialità o con minore attenzione, ma devono essere seguiti nel modo adeguato.

Ricorda, la tua azienda è composta da persone, migliori saranno queste persone e migliore sarà la tua azienda.